Editoriali

Un progetto che nasce dal Cuore: Voci di corridoio (3.0)

Gabriele Orsi |

PASSIONE

L’idea che muove il progetto «Voci di Corridoio» è la stessa che anni fa, quando ero ancora un liceale, mi spinse assieme a un gruppetto di amici a dare vita al giornalino della scuola. Era tanta l’eccitazione di quei pomeriggi passati insieme a discutere su chi di noi dovesse andare al campetto dell’istituto per seguire la partita di calcetto, o chi invece avesse modo di intervistare quel ragazzo o quella ragazza, o di raggiungere un docente con domande innocenti, sì, ma condite con un po’ di peperoncino (ché, avevamo capito, certe domande – e quindi certe risposte – incuriosiscono più di altre).

Oggi come allora, infatti, la parola chiave è rimasta la stessa: condivisione

CONDIVISIONE

Time has passed over me, fa dire Virginia Woolf alla protagonista omonima di quella splendida biofiction che è Orlando. I tempi sono cambiati, e hanno portato via con sé parecchie cose. Il nostro era ancora un giornalino fisico, cartaceo, che stampavamo il venerdì per distribuirlo a mano in tutte le classi il lunedì successivo. Non aveva un copertina, e nemmeno era a colori; una quindicina di pagine in bianco e nero spillate in un angolo. Eppure, ebbe un inaspettato successo.

Il nostro giornalino

In breve tempo ci trovammo costretti a contattare nuovi redattori per offrire contenuti sempre più originali e stare dietro alle aspettative dei nostri compagni e degli altri studenti che, ormai, ci consideravano un punto di riferimento. Eventi, comunicazioni, interviste, scoop: tutto ciò che aveva a che fare con la scuola passava attraverso la voce del giornalino. Era diventato, insomma, il canale di comunicazione privilegiato dei ragazzi e delle ragazze della scuola, cosa di cui andavamo piuttosto orgogliosi.

Non tutto, però, è andato trasformandosi nel tempo. Oggi come allora, infatti, la parola chiave è rimasta la stessa: condivisione. Un termine, va detto, che negli ultimi quindici anni ha cambiato la sua destinazione d’uso – per me e la mia redazione ‘condividere’ significava, banalmente, rendere partecipi quanti più ragazzi delle nostre storie – ma che comunque non ha perso la sua peculiarità diciamo narrativa. Se oggigiorno si condivide un post, un video, un’immagine, un semplice pensiero sui social, anche i ragazzi e le ragazze meno accorti converranno che, quale che sia il messaggio, lo scopo di un qualsiasi contenuto rimane quello di raccontare delle storie. E di storie, lo sappiamo, ne esistono dei più svariati tipi.

Obiettivo: condividere storie capaci di suscitare la gioia di sentirsi parte di un progetto più grande, l’Istituto Sacro cuore

SENSO DI APPARTENENZA

L’obiettivo della nostra redazione, dunque, rimane quello – sempre ambizioso, è vero – di condividere storie non necessariamente appassionanti o cariche di emozione, ma comunque capaci di suscitare in chi legge la gioia di sentirsi parte di un progetto più grande, l’Istituto Sacro Cuore, e perché no, di appassionarsi alle persone e alle storie che questo progetto lo tengono in piedi con cura e passione. Presentiamo perciò con orgoglio le nuove vesti di «Voci di Corridoio», a cui abbiamo voluto accostare il numero del suo ultimo aggiornamento, 3.0: digitale, pratico e soprattutto nuovo, come nuove sono le voci che hanno scelto di raccontare noi e tutti voi.