Lettura & Poesie

Città invisibili : ROMA, la città immaginaria.

Sara Carini |

ROMA, la città immaginaria

Oggi è il 26 marzo 2020 a Cartoonia.

Qui vive una ragazzina di tredici anni di nome Francesca con la sua famiglia. È molto alta e porta sempre gli occhiali a causa di un difetto alla vista; fin da bambina, è sempre stata una persona socievole e vivace.

A Francesca piace camminare nel parco vicino a casa, immersa nella natura, lontano dai rumori della sua città. Così, una mattina come tutte le altre, si siede all’ombra di un grande albero a scrivere racconti e poesie. Lei adora passare il tempo libero leggere i libri di Italo Calvino;  è sempre stata affascinata dai suoi bellissimi racconti, soprattutto dalle                        “Città invisibili” e oggi, infatti, decide di descriverne una anche lei.

La città inventata da Francesca si chiama Roma ed è molto diversa da quella in cui vive. Nei parchi non vi è nessuno, nemmeno l’ombra di un bambino, si trovano solo altalene e scivoli vuoti. Anche le strade sono deserte e si vede solo ogni tanto qualche foglio che svolazza di qua e di là. Tutti i bar, i ristoranti e i negozi sono chiusi e nessun ragazzo può andare a scuola. Talvolta si vede un animale che vaga per la città, ma le persone sono tutte chiuse in casa, nessuno esce.

Nella parte centrale della città si trova un supermercato aperto tutto il giorno. Qui, stranamente, si vede una fila di persone che aspettano fuori. Sono tutti disposti nello stesso modo: a due metri di distanza l’uno dall’altro, tutti con la mascherina sulla bocca e i guanti. Dietro al supermercato, vi sono poche persone, distanti tra loro più o meno tre metri, che vagano con il loro cane per la città; anche loro hanno la mascherina e i guanti. Si respira un’aria di isolamento e tristezza. Tutto è calmo, non ci sono nemmeno le macchine che passano.

Invece, nella città di Francesca tutto è caotico, vi è sempre un traffico intenso, dalla mattina alla sera, con le macchine che suonano i clacson anche solo per disturbare le persone. I negozi, i bar e i ristoranti sono pieni zeppi di gente, quasi non si riesce ad entrarci. Le vie sono piene di turisti che fanno foto mentre parlano tra loro, creando un suono continuo di sottofondo e, nei parchi, solo nei posti più bui vi è un po’ di tranquillità senza rumori insopportabili che fanno male alle orecchie. Tuttavia, la sensazione che si prova camminando per le strade di Cartoonia è di allegria e vivacità. Tutti sono in movimento e sorridono.

Insomma, queste due città sono molto diverse tra loro, ma hanno aspetti sia positivi, che negativi ed è difficile chiedersi quale delle due sia migliore o peggiore, dato che non esiste tra loro nessun rapporto.

 

Sara Carini

III media B