Restiamo Uniti

Il passato in un cassetto

Benedetta Gasbarra |

Era una calda, anzi caldissima giornata estiva dell’Agosto 2093.

Il sole sembrava una grande palla infuocata ferma nel cielo, pronta a bruciare chiunque non le stesse particolarmente simpatico. La sua luce si rifletteva sulle acque quasi sempre cristalline e calme di Venezia. La luce riflessa illuminava, prima che lo facesse direttamente il sole, la nuova grande casa dei coniugi: era solenne e maestosa, si trovava vicino al mare, così caotico quanto quieto; riuscivi a sentire le onde del mare sbattere sulle mura delle circostanti case, per poi ritirarsi e provare nuovamente ad abbatterle con scarsi risultati.

Laura e Carlo erano una coppia apparentemente felice, avevano tutto ciò che la vita poteva donargli: una famiglia da cui essere amati e sostenuti, denaro sufficiente da non badare a spese, non avevano figli per scelta, salute ed un matrimonio…chiamiamolo stabile.

I due una volta erano molto innamorati, non potevano vivere l’uno senza l’altro, poi però con il tempo, la magia dell’amore pian piano aveva cominciato a svanire.

Avevano deciso di comprare questa casa ,attempata, nelle vicinanze del mare, per cambiare totalmente aria e fuggire dalla confusione, divenuta ormai invivibile, della città.

Dopo tre mesi di duro lavoro la casa fu ristrutturata ed arredata: avevano portano una vera e propria nota di modernità ad un edificio che di moderno non aveva nulla.

Gli sposi l’adoravano, sostenevano fosse troppo grande per due sole persone, si trovavano in soggezione davanti alla maestosità dell’abitazione, ma sicuramente con il tempo ci avrebbero preso l’abitudine, e così fu.

Dopo aver preso ormai confidenza con il luogo, Laura stava per fare il bucato, al quale si dedicava, come d’abitudine, all’ultimo piano, in soffitta, quando d’improvviso i suoi occhi caddero su un cassetto particolare mai visto prima di allora: era un normale cassetto, ma con un grande cuore inciso sul legno. Laura si accostò per capire cosa ci fosse al suo interno, cercando di dare una spiegazione al perché non lo avesse mai notato, ma nulla le passò per la testa.

 Dopo vari tentativi di aprire il cassetto, ci riuscì.

Caddero sul pavimento un’infinità di lettere, ormai scolorite, da una certa “Claire” per “Giulio”.

Non avendo molto da fare, Laura si affrettò a chiamare il marito e a fare un tuffo nel passato, leggendo tutte quelle lettere datate Marzo 2020.

Erano lettere d’amore, amore ai tempi della pandemia da “Covid-19”, quando il mondo è dovuto rimanere chiuso in casa per un periodo lungo tre mesi per salvaguardare la propria salute e quella delle persone care. Carlo si sentì in imbarazzo a leggere quelle lettere, erano cose personali, mentre la moglie, di carattere curioso, era così ansiosa di leggerle tutte.

Leggendo quelle lettere così amorevoli e passionali Laura sprofondò in uno stato d’animo che non riesco bene a descrivere: era triste, o meglio nostalgica; persino il mare in quell’esatto istante lo vedeva nero ed impetuoso, come se fosse un mostro pronto ad avvolgerla e portala negli abissi con se’.  Voleva tornare al venerdì sera in cui conobbe Carlo.

Si trovavano in Piazza San Marco, seduti in un bar, lo stesso. Laura andò a sbattere per caso contro un ragazzo di nome Carlo: era biondissimo e molto alto, con le braccia abbastanza esili e magre ed un gran sorriso. Fu grazie a quello che Laura si innamorò di lui. Fu il caso più bello della sua vita, ma con il tempo tutto tende a diventare più noioso e a sprofondare nella quotidianità.

“Perché non possiamo più essere quelli di una volta, perché dobbiamo diventare come quelle coppie che non riescono a far altro che guardare un film sul vecchio sofà di famiglia, perché siamo sprofondati nella quotidianità, è forse colpa mia?” Questi erano i pensieri che frullavano per la testa di Laura, mentre sul suo viso affioravano le lacrime dovute alla forte emozione provata nel leggere della tragedia del 2020.

Quelle lettere colpirono molto anche Carlo che, però, pensò a suo nonno, che non conobbe mai, morto a causa della pandemia.

Dopo essersi ripresi, entrambi furono scossi da semplici domande: ”Ma chi è Claire e, soprattutto, perché il ragazzo alla quale lei scriveva non ha mai riposto?’”; oppure: “Ha mai Claire spedito veramente queste lettere o, presa dalla nota paura dell’amore, rinunciò a Giulio?”.

Beh, questa è un’altra storia ed è degna di essere raccontata a se’.

Benedetta Gasbarra (I liceo B)