La storia della vita sulla Terra, lo sappiamo, è la storia dell’adattamento all’ambiente. Attraverso una serie di mutazioni e di selezioni, le specie vegetali e animali si sono continuamente adattate all’ambiente in trasformazione, trovando ogni volta le soluzioni giuste per sopravvivere nei climi più diversi.
Chi non s’adattava si estingueva. Da qui ne deriva che l’adattamento era necessario perché gli animali venivano minacciati da qualcosa e per sopravvivere avevano l’istinto naturale che li portava ad adattarsi.
Proprio come gli animali anche l’uomo ha un istinto di sopravvivenza e in qualche modo cerca di adattarsi alle minacce esterne. Il periodo che stiamo vivendo è la prova che questo avviene. L’essere costretti in casa, tenere le misure di distanza sociale, uscire solo per procurarci del cibo rappresenta la consapevolezza che anche l’uomo si adatta in caso di necessità.
Il silenzio che si sente fuori significa che l’esperimento è riuscito : la paura di attaccarci questo virus, la pressione di tutti i giorni del telegiornale che conta il numero dei morti e l’invito di tutti gli artisti a restare a casa ci porta a pensare che fuori ci sia una minaccia per la nostra vita e per la vita degli altri, proprio per questo riusciamo a rimanere nelle nostre tane !
Se da un lato questo è il nostro istinto naturale dall’altro, l’uomo è razionale quindi inizia a fare delle ipotesi, prova a studiare le statistiche, trova soluzioni per uscire e rompere la legge della natura. Questo succede perché a differenza degli animali siamo evoluti : il lavoro, gli impegni economici ormai fanno parte di noi.
Siamo stati abituati a vivere con molto di più di quanto serva realmente : questo periodo ci ha insegnato che le cose materiali non servono a nulla, che possiamo vivere anche solo con un paio di scarpe, con un paio di jeans e una maglietta ma non possiamo vivere senza un abbraccio, senza un sorriso, senza un amico, senza le carezze dei nonni.
Inoltre in questo periodo vedo spesso in tivù tante immagini della natura che si sta riprendendo senza la nostra presenza : i mari si ripopolano, gli uccelli volano in un cielo meno inquinato, gli animali non hanno più paura delle nostre minacce.
Sicuramente abbiamo capito che noi siamo ospiti in questa terra e se vogliamo continuare a farci una passeggiata, se vogliamo ancora vedere un tramonto o ammirare le bellezze della nostra amata natura dobbiamo imparare a rispettarla con la consapevolezza che siamo tutti in un equilibrio precario e dobbiamo entrare in punta di piedi.
Considerato che questo periodo abbiamo dimostrato che tutti insieme possiamo farcela, ognuno nel suo piccolo dando un minimo di aiuto e facendo delle rinunce, sono convinta che usciti di qui guarderemo tutto con occhi diversi e la nostra priorità diventerà la vita e il rispetto dell’ambiente.
Ginevra Giallonardo
(III B medie)