Scuola

Incontro in classe con la scrittrice Letizia Muratori

Orlando Avogadro III B |

Più ci sto, più penso che la mia sia una scuola stupenda…

Voglio dire, non capita tutti i giorni di leggere un libro con la classe e poi ricevere una visita dalla sua autrice. Beh, è proprio quello che è successo a noi, le terze medie, pochi giorni fa: la nostra professoressa di Italiano, Romana Agostinelli, ha organizzato un incontro con nientemeno che Letizia Muratori, la rinomata autrice de La Casa Madre, Il Giorno dell’Indipendenza, Sole senza nessuno e molti altri. E’ stato un incontro molto interessante, sotto molti punti di vista. Però, prima di iniziare, mi sento in dovere di spendere due parole sulla persona in sé. Questa scrittrice, oltre a essere un’autrice talentuosa, è una donna straordinaria, socievole e con uno spiccato senso dell’umorismo. Mi ha aperto gli occhi su molte cose, svelandomi il lato nascosto della scrittura e degli scrittori, dalla decisione di Victor Hugo di farsi confiscare i vestiti mentre scriveva, in modo da auto impedirsi di uscire, alla famosa frase di Ernest  HemingwayScrivo da ubriaco e correggo da sobrio.”

Ma prima degli scrittori, abbiamo parlato di vocazione: la Muratori sostiene che ognuno trova la sua quando scopre qualcosa che lo diverte, lo appassiona, insomma gli fa capire il suo posto nella vita. In principio è istintivo emulare le imprese del più abile, del resto l’emulazione è la prima forma di apprendimento, ma progressivamente comincerà a prendere le distanze dall’imitazione e inizierà a seguire una strada tutta sua. Come dice sempre mio nonno Annibale: “Lavora il triplo del tuo idolo, poi dagli filo da torcere, l’importante è perseverare.

E poi, come già citato prima, ci ha fatto scoprire un punto di vista completamente nuovo su grandi autori come Honoré de Balzac, Victor Hugo o Vladimir  Nabokov, ognuno con il proprio originalissimo approccio alla scrittura, ma anche sugli scrittori in generale. Ognuno di loro trova ispirazione in modi e posti diversi, inclusa la stessa Letizia, il cui metodo è estremamente affascinante: lei vive la sua vita su due piani: uno interno, cosciente, e un piano esterno, incosciente e analitico, assimilabile a un’altra creatura, che osserva lei e quello che la circonda da fuori, costantemente alla ricerca di uno spunto per un nuovo racconto o un nuovo romanzo.

Ha perfino aggiunto: “Chissà se, un giorno, non vi ritroverete in una mia storia!”. Interessante, vero?

Chissà…

Orlando Avogadro III B