Tutti almeno una volta ci siamo posti il problema se fosse meglio leggere un libro o guardare un film. Noi crediamo che non ci sia modo migliore che confrontare la nostra esperienza con la vostra opinione, no? Io ho letto il libro e Riccardo ha visto il film, ma cosa hanno in comune e cosa di diverso?
Prima di tutto bisogna dire che parliamo del libro “Un sacchetto di biglie” di Joseph Joffo.
Lui è uno scrittore di origine francese nato nel 1931, racconta i fatti in prima persona perché, appunto gli ha vissuti. Il film, realizzato da Christian Duguay, è basato sul libro. Entrambi sono ambientati nel bel mezzo della seconda guerra mondiale. Raccontano della fuga dei due fratelli: Joseph e Maurice. I fratelli, entrambi ebrei avevano dieci e dodici anni, più o meno della nostra età, che grazie al coraggio e all’aiuto di diverse persone, si salvano dai nazisti.
Ci sono differenze e analogie tra libro e film: nel libro e’ tutto raccontato da parte di vista del bambino sebbene con pochi discorsi diretti, mentre nel film si interloquisce di più. Sia il libro che il film sono semplici da capire ma allo stesso tempo profondi ed emozionanti.
Questa storia è 100% reale ed è scritta dallo stesso protagonista. Quando fu girato il film, gli abitanti di Nizza si sconvolsero vedendo di nuovo la bandiera nazista al ricordo di quello che e è stato, sebbene furono avvisati.
La loro storia ci fa capire che non era tutto buio e grigio ma il loro spirito era sempre quello di un bambino. In quel periodo lì c’erano molte persone crudeli e non solo SS!
C’erano anche molte persone disposte ad aiutare e a rischiare la propria vita per gente altrui. Maurice, il fratello maggiore, è molto protettivo verso Joseph e questa forte unione e complicità li aiuta molto a superare incredibili difficoltà.
Questa loro esperienza gli ha fatti crescere, “rubandogli l’infanzia” tuttavia, usando le parole di Jo. In entrambi i casi, sia libro che film, per la nostra generazione le vicende narrate sono molto lontane dalla nostra realtà e vita quotidiana. Se dovesse succedere a noi non avremmo la minima idea di cosa fare per sopravvivere.
Per ciò bisogna conoscere il nostro passato, anche perché se ci pensiamo non è poi tanto lontano, i nostri nonni l’hanno vissuta. Bisogna sapere per prevenire. Prevenire questi orrori, provocati dall’uomo stesso.
Giordana D’Urso e Riccardo Scalas