Quanti di noi si sono domandati chi fosse il misterioso ragazzo che seguiva la prof. Napoli durante le sue lezioni? Quanti di voi si sono chiesti cosa facesse esattamente?
Ebbene noi ci siamo premurate di svelare i suoi “oscuri” segreti.
Iniziamo dal nome.
Lui si chiama Luca (ovviamente ce l’ha un cognome, ma lo censureremo per ragioni di privacy), ha 23 anni e studia Storia alla Sapienza.
Il lavoro con i bambini
Prima ancora di essere un tirocinante, lui lavora con i bambini qui a scuola da tre anni e allora è sorta spontanea la domanda: come ti sei appassionato ai bambini?
Il suo asso nella manica, ci ha rivelato, sembra essere il fatto che lui è un ex-capo scout e quindi è abituato ad avere a che fare con loro.
Secondo lui con i bambini ci vuole determinazione e sicurezza in quello che si dice, ma bisogna anche saperli ascoltare. Ascoltare invece diventa un pò più difficile quando si è stanchi, ma il nostro scout ci assicura che è pur sempre divertente.
Lo studio e il tirocinio
Allo stesso tempo frequenta l’Università e gli mancano due esami per finire la magistrale.
Il motivo per il quale si trova al Sacro Cuore è anche il tirocinio.
Infatti Luca deve raggiungere 50 ore di tirocinio e lui ha deciso di passarle con noi, anche perchè sta valutando tra le prospettive future anche quella di insegnante. Secondo lui, infatti, un buon professore deve voler bene ad ogni ragazzo e prestargli attenzione.
E qui l’abbiamo messo alla prova.
Gli abbiamo chiesto se già fosse entrato nella mode prof, ma a quanto pare lui si sente più vicino a noi che a loro.
Parlando di scuola ci ha rivelato che lui ha un diploma di liceo scientifico sperimentale, per cui ci siamo interrogate sul motivo della sua scelta.
A quanto pare tra i nostri corridoi gira un vero appassionato di storia!
La collaborazione con la professoressa Napoli è nata proprio da lui che ammette di preferire il contatto umano a stare chiusi in un archivio.
Insomma, il ragazzo si tiene impegnato. Noi gli auguriamo il meglio per il suo futuro.
( Con la collaborazione di Francesca Caroselli)